“Il satanismo in Umbria. La trama nera e il mostro di Foligno” - Elena Testi

 


“Il satanismo in Umbria. La trama nera e il mostro di Foligno” prima edizione del 2012, edito da Intermedia Edizioni, scritto da Elena Testi Il libro è fuori catalogo/riassortimento. 

Elena Testi, aretina classe ’87, è una giornalista che ha collaborato con vari quotidiani umbri. Attualmente è giornalista per La7. Il libro è un’inchiesta sui misteri legati alla città di Foligno: le indagini mai approfondite connesse con il mostro di Firenze e l’universo delle sette umbre e toscane.

La teoria de “Il satanismo in Umbria” è la seguente: (attenzione può costituire spoiler)

La Testi ripercorre la testimonianza di una donna che racconta una realtà dei fatti diversa da quella accertata per la morte di Simone Allegretti, il bambino di 4 anni scomparso il 4 ottobre 1992, ucciso dal serial killer Luigi Chiatti, il tristemente noto “mostro di Foligno”. Verbali, testimonianze, personaggi e articoli tracciano una pista che porta alla località Sassovivo, luogo solitario dove si erge la cappella del Beato Alano e che vedrebbe la frequentazione di sette.

Per la giornalista la presenza di sette in Umbria sarebbe molto radicata, legata alla figura di San Francesco che si presterebbe ad una lettura diversa della storia del santo. L’ambiente settario umbro sarebbe per la giornalista direttamente connesso con la realtà equivalente toscana e fiorentina, collegamento dimostrato dall’infiltrazione della giornalista in questi ambienti.

Questo contesto sarebbe anche alla base delle frequentazioni di Pietro Pacciani, che sarebbe stato a Foligno per recarsi dalla maga ME, molto nota in città e che la stessa avrebbe accettato un consulto del Pacciani pochi giorni prima del suo arresto.

La città di Foligno fu già oggetto di indagini per quanto riguarda i delitti del mostro. Infatti a Foligno si recò la squadra mobile di Perugia, diretta da Napoleoni, per lo svolgimento di indagini a cavallo della scoperta delle vittime degli Scopeti (il pomeriggio e notte della domenica e la sera del lunedi).

Ancora Luigi Napoleoni registrò ore di straordinario per indagini a Foligno sul mostro di Firenze l’8 ottobre 1985 e nei giorni successivi, compreso il 15 ottobre 1985 quando ebbè luogo il funerale del Narducci per lo svolgimento “di un servizio riservato in città di Foligno”.  In città di Foligno, scrive la giornalista, aveva uno studio “tuttora aperto” la famiglia del medico e un appartamento.

Sempre di Foligno è la donna che ricevette le telefonate di minacce che consentirono al PM Mignini di riaprire il caso del medico scomparso e accertare lo scambio del cadavere (vedi “La strana morte del Dr. Narducci”).

Per la Testi, Foligno rappresenta quindi un punto focale nelle vicende dei mostri, in grado di realizzare una connessione e una pista che non verrà mai messa in luce.

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