"Lettera ad Alberto Bevilacqua sul mostro di Firenze" - Gabriella Pasquali Carlizzi

 



“Lettera ad Alberto Bevilacqua sul mostro di Firenze”, prima edizione del febbraio 1996, edito da Project & Development, scritto da Gabriella Pasquali Carlizzi. Il libro è fuori catalogo.

Gabriella Pasquali Carlizzi è stata una scrittrice e direttrice del settimanale “L’Altra Repubblica”. La Carlizzi è divenuta nota per essersi occupata di alcuni misteri italiani e per aver ricevuto dei messaggi da Padre Gabriele Maria Berardi (1912-1984). Per alcuni ricercatori indipendenti, tali messaggi, sarebbero un espediente per occultare le fonti, arrivando a suppore il coinvolgimento (mai dimostrato) dei servizi vaticani o nazionali. Tale teoria potrebbe giustificare l’inverosimiglianza di certe situazioni con cui la scrittrice sarebbe venuta a conoscenza di fatti o persone.


Il libro “Lettera ad Alberto Bevilacqua sul mostro di Firenze” è l’effetto dei seguenti accadimenti, riepilogati brevemente in ordine cronologico, come desunto da quanto scritto nel libro:

- il giorno 1.9.1994 la sig.ra AMR, nata a Monza e residente ad Alassio, riceve a suo dire la confidenza dallo scrittore parmigiano che questi sarebbe “il vero mostro di Firenze”

- il giorno 9.1.1994 (1995?) la sig.ra AMR racconta alla Carlizzi la confidenza ricevuta, coinvolgendola nella vicenda

- il giorno 2.3.1995 la sig.ra AMR conosce l’avv. Pietro Fioravanti e lo mette al corrente di quanto le è stato confidato (lo stesso avv. era stato ragguagliato dalla Carlizzi in data 24.2.1995 sulle confidenze di AMR)

- lo stesso giorno del 2.3.1995 la sig.ra AMR sottoscrive un verbale di assunzione di informazioni presso la Procura della Repubblica di Firenze (PM Canessa) nel quale dichiara quanto raccontato in precedenza alla scrittrice e all’avvocato, oltre a quanto richiesto dal PM che le fa le domande

- il giorno 10.3.1995 gli uffici del settimanale “L’Altra Repubblica” saranno oggetto di perquisizione da parte della Sam. Anche l’abitazione di AMR sarà perquisita

- lo stesso giorno del 10.3.1995 lo scrittore parmigiano sarà convocato dalla Procura di Firenze (PM Vigna e Canessa) per rispondere a domande in merito a quanto verbalizzato da AMR, negando ovviamente di aver dichiarato quanto riportato dalla stessa AMR

- il giorno 23.3.1995 la Procura di Firenze chiede gli arresti domiciliari per la Carlizzi e AMR, in quanto le dichiarazioni riportate (A, B, C) risulteranno false a seguito degli accertamenti compiuti.

-  il giorno 29.3.1995 il GIP respinge gli arresti domiciliari.


La teoria de “Lettera ad Alberto Bevilacqua sul mostro di Firenze” è la seguente: (attenzione può costituire spoiler)

L’autrice scrive di aver indagato sulla figura dello scrittore parmigiano, sui luoghi frequentati, sui romanzi e sulle raccolte di poesie pubblicate. La narrazione degli avvenimenti è molto contorta non seguendo sempre un ordine cronologico. La trama del libro, che riporterebbe alcuni dei verbali dei fatti sopra esposti, è una sorta di contro-inchiesta della Carlizzi nei confronti dello scrittore parmigiano. In generale Gabriella Carlizzi, riportando quanto dettole da AMR o citando i romanzi e poesie dello scrittore, scrive direttamente o allude indirettamente al fatto che le dichiarazioni reso dallo stesso ai PM non sarebbero state veritiere.

 

Il quadro delle accuse che la Carlizzi fa nei confronti dello scrittore parmigiano è vasto, in estrema sintesi dal libro i principali punti sono i seguenti:

1.       La magia.

Analizzando la produzione letteraria assieme alle interviste rilasciate dello scrittore, la Carlizzi sostiene e allude al fatto che lo scrittore (secondo lei interessato da alcune malattie in passato) avrebbe cessato di confidare nella medicina per virare sull’universo della magia, legandosi alla figura di Gustavo Rol. Anche la frequentazione dell’ospedale di Colorno sarebbe stata accertata dalla Carlizzi assieme al fatto che in tale ospedale il dottor B avrebbe indirizzato lo scrittore verso un non meglio precisato ambito. Tale B avrebbe avuto sulla propria scrivania una statua raffigurante il Gran dio dei Buffi.

* Come riportato in una biografia del pittore Christian Olivares presente online (vedi rif.), lo stesso pittore avrebbe collaborato con l’ospedale di Colorno (il pittore è l’autore del bozzetto “Sogno di Fatascienza” che il Pacciani modificherà e si attribuirà vedi “Un uomo abbastanza normale”). *

 

2.       San Casciano.

La località di San Casciano Val di Pesa sarebbe stata frequentata dallo scrittore in quanto lo stesso vi avrebbe stampato dei libri presso una tipografia. La Carlizzi scrive che lo scrittore e un addetto della tipografia avrebbero negato questo fatto ai PM, ma che la stessa, avrebbe rintracciato vecchie edizioni che proverebbero il contrario e la stessa AMR sarebbe a conoscenza di questi libri stampati presso S. Casciano. Inoltre la Carlizzi colloca lo scrittore come frequentatore della "villa dei misteri", dove per altro Pietro Pacciani svolte l'attività di giardiniere.

 

3.       La produzione letteraria.

Lo scrittore avrebbe incluso nella propria vasta produzione letteraria molte circostanze che proverebbero quanto sostenuto dalla Carlizzi. Il volume “Lettera alla madre sulla felicità” sarebbe la risposta dello scrittore verso le calunnie ricevute. Per la Carlizzi questo libro conterrebbe un messaggio allusivo su certi segreti che lo scrittore conoscerebbe.

 

4.       La madre.

Per la Carlizzi non sarebbe vero che la madre dello scrittore non sia mai stata ricoverata presso Colorno per problemi di malattie nervose. Inoltre la Carlizzi scrive che il rapporto madre-figlio sarebbe viziato da un qualche tipo di rapporto particolare.

 

5.       La moto rossa.

Lo scrittore avrebbe avuto nelle proprie disponibilità una o più moto rosse, in quanto sia il padre che l’amico pittore Ligabue ne avrebbero possedute. Le moto rosse per la Carlizzi (che riporta quanto le dice AMR, come sopra al punto 2) sarebbero state notate sui luoghi dei delitti.

 

6.       Il pittore Ligabue.

AMR dice alla Carlizzi che lo scrive, che il pittore sarebbe stato ossessionato dal sesso femminile tanto da camuffarlo in alcuni quadri e da scolpirlo nel legno.


Alla luce delle pesanti accuse che la Carlizzi fa allo scrittore all’interno del libro, a volte servendosi anche dell’espediente del “me lo ha confidato AMR” oppure del “lo allude lo scrittore nel libro xy”, chi scrive si chiede se si tratti di fantasie e se quindi la Carlizzi sia stata oggetto di querela. Chi scrive si è limitato a riportare in sintesi per concetti quanto riportato nel volume recensito.

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