“Il sospetto”, prima edizione del 1988, edito da Arnoldo Mondadori Editore, scritto da Laura Grimaldi. Il libro è fuori catalogo.
Laura Grimaldi nasce a Rufina (dov’è presente “l’altra” frazione di Scopeti) nel Mugello. Giornalista e traduttrice seguirà per Panorama i delitti del mostro di Firenze. Come consulente di Mondadori si occuperà di romanzi gialli arrivando a fondare una propria casa editrice poi acquisita da Mondadori. La giornalista scrive il romanzo ambientandolo a Firenze, nel periodo della serie dei delitti ’81 – ‘85.
La trama de “Il sospetto” è la seguente: (attenzione può costituire spoiler)
Una ricca vedova, Matilde Monterispoli, vive con il dubbio che il proprio figlio possa essere il mostro di Firenze. Il figlio Enea corrisponde al profilo perfetto dell’omicida: 50 anni, figlio unico, riservato e poco socievole, vive con la madre, è impotente, è alto e di corporatura robusta, malato di diabete, con un impiego a mezza giornata, con l’hobby dell’intaglio del legno e possessore di una vecchia pistola calibro 22 appartenuta al padre chirurgo deceduto. A causa della crescente inquietudine la madre si trasformerà in “un mostro” per mettere fine ai sospetti. I delitti continueranno. Sette particolarità riscontrate nel romanzo:
1. Grimaldi accenna alla corrispondenza di date tra la proiezione di film violenti e i giorni dei delitti.
2. La famiglia Monterispoli ha una seconda casa all’Impruneta. Questa è amministrata da un fattore la cui moglie si chiama Angiolina (stesso nome della moglie di Pacciani).
3. Un vecchio pittore straniero decadente diventa amico di Enea Monterispoli e lo frequenta per intere domeniche (le merende?).
4. Ritorna più volte nel testo il richiamo a “riunioni” che gli amici di vecchia data del chirurgo Monterispoli erano soliti tenere.
5. L’unico riferimento ai luoghi palesemente sbagliato è il nome dell’ospedale di Ponte a Niccheri, chiamato “ospedale di Santo Giovanni” e sito in “Santo Giovanni”. In tale ospedale la Grimaldi colloca sia l’episodio del ritrovamento del proiettile sia la cassetta delle lettere utilizzata per spedire la lettera al PM Silvia Della Monica. Tale località viene costantemente ripetuta, tanto da poter sembrare un messaggio a qualcosa che non viene esplicitato.
6. Nelle prime pagine del romanzo è riportata, un po' in sordina, l’unico sospetto/accusa del libro verso l’autore degli omicidi: “persona dedita alle messe nere nelle ville del Mugello”.
7. Appare citato il delitto degli Scopeti, che la Grimaldi attribuisce come commesso il venerdi.
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